martedì 24 marzo 2020

BUONA GIORNATA



Eccoci in questa prima domenica di quarantena. Sono le undici e trenta e ho già fatto: due lavatrici, pulizie sommarie, passeggiata con cane, rigorosamente entro i cento mt da casa. L’impasto della pizza sta lievitando, le patate sono a lessare, la belga è in forno.
Siamo attivi anche sul versante ludico: abbiamo costruito un carro attrezzi, un trattore, una macchina della polizia, fatto quattro o cinque partite al gioco dell’oca, ci prepariamo per un collage artistico. E sono solo le undici e trenta.
Gli altri della casa hanno fatto chi una doccia, chi un giro in bicicletta sui rulli davanti alla finestra, è un attimo che si butti di sotto.
Ora ognuno in una stanza diversa, ognuno con un computer sulle gambe. I privilegiati dell’isolamento forzato, quelli col wifi, con quattro pc in casa, netflix, sky, prime video. Tutto.
Mi è venuto in mente ‘About a boy’, e quella idea fantastica di sezionare la giornata in unità di tempo. Mezz’ora mi sembra.
Fammi pensare: sessione di esercizi per la schiena, perfetto; piccoli lavori di giardinaggio da balcone, può andare; episodio di una serie, si sfora di dieci minuti ma fa lo stesso; torte, pizze, biscotti, attività in cucina in genere, va bene ma solo una volta al giorno, anche perché la farina, ho capito essere difficile da trovare. Una telefonata con le amiche? Immancabile. Anche i ritrovi su House Party, indispensabili ma non esageriamo, vedo messaggi alle sette del mattino: Pinco in in the house. Dormi ancora un po’ ti prego, così la giornata è più corta.
Poi l’alternativa c’è, ma bisogna essere forti, avere pelo sullo stomaco: affrontare i mostri, quelli che, se avessi tempo…
Il cambio degli armadi? Quale migliore occasione. Riorganizzare l’archivio icloud? Altro che mezz’ora, io non ce la farò neppure con la pandemia. Riordinare le foto digitali? C’è da mettersi a piangere. Organizzare una buona volta le playlist della musica? Ma perché?
Certo si potrebbero leggere Proust e Dostoevskij, però non bisogna avere figli intorno.
Appunto, i figli. Non ho ancora capito se averli in casa in questa quarantena ci salverà dall’autodistruzione, o se doverli intrattenere e non disporre liberamente del proprio tempo ce li renderà insopportabili.
Lo scopriremo insieme, però c’è una buona notizia, domenica prossima si torna all’ora solare: un’ora in meno da organizzare.
Buona giornata a tutti.

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