giovedì 25 agosto 2016

DI PULCI SCRICCIOLI E FOTOGRAFIE

Il mese sardo volge al termine, un mese in cui mi ero ripromessa di dedicare tutto il tempo libero a scrittura, post, progetti.
Invece no, tempo libero ne ho avuto poche briciole, e quel poco l'ho dedicato alle olimpiadi, alle solite repliche estive di grey's anatomy, e ad un paio di libri, di cui almeno uno memorabile. Però ho pensato,  ed anche molto, ho scritto nella mia testa, sapendo purtroppo che le cose scritte nei pensieri, non rimangono lì, volano via.
Pazienza, verrà il tempo, Giorgio avrà tre anni, quattro anni, cinque anni, non lo dovrò inseguire per tutta la spiaggia, al bar, alle canoe, sugli scogli, non dovrò per sempre raccogliere sassi, paguri, granchi.

Questo mese l'ho dedicato a lui, senza sosta, ho seguito il manuale della perfetta madre, ho nascosto iphone, ipad e computer, sono stata in libreria, l'ho praticamente svaligiata, ed ho impegnato tutte le forze che avevo a disposizione, per aggiungere qualche straccio di parola alle dieci che oramai ripete da mesi.
Sassi, elicotto, atte, nanna, cane, tazza, carte, ape (appe per la precisione), lupo (uppo), tallo (tavolo), talla (sedia)  più qualche altra di cui non ho ancora decifrato il significato ma che amo ancora di più:  uffai, muffo, allo parole inutili da strappare il cuore.
Gli potevo lasciare l'ipad? Mi sono stancata inutilmente? Ma no, dài, sono soddisfatta, inoltre conta da uno a dieci, fino all'otto in italiano, poi in inglese... nine ten, vai a capirlo, fa lo spelling della parola 'polizia' esclusa la zeta naturalmente, si applaude da solo, e guarda la tv sul divano in verticale appoggiato sulla testa, come mork, strano che non dica ancora  'nano nano'.
Sappiamo a memoria, e forse ormai detestiamo entrambi,  tutte le puntate di masha ed orso, (altre due parole all'attivo) tanto da benedire la nuova serie in onda il 29 agosto, che aspettiamo in pole position.

Le vacanze, quelle vere, quelle in cui stai sdraiata su un lettino ad ascoltare musica o a leggere un libro, quelle in cui chiacchieri con amici, leggi vanity fair, non cucini, dormi molto, aperitivi come se piovesse, quelle vacanze le ho rimandate, forse solo all'anno prossimo, forse a quello dopo, chissà.
Queste le archivio, torno al lavoro con un grande sollievo, lo ammetto, torno al mio computer, ai miei progetti, ai miei racconti, quelli a cui ho solo pensato.
Archivio come fossero fotografie da apprezzare in futuro le fughe di giorgio al bar, la sua ossessione per le bustine di zucchero, il modo compulsivo con cui vuole fare il caffè, la cocciutaggine con cui decide di lavare gli scogli, mentre cercherò di dimenticare le pulci del cane, ludibrio massimo di un ferragosto col botto.
Poi, visto che mi sento in colpa, cerco quello che sempre è da salvare, tipo una ragazzina quasi bionda, che vaporizza felicità nell'aria ballando quasi in continuazione, o almeno, nei rari minuti in cui l'ho vista questa estate.
Però c'è un'altra foto, e questa l'ho scattata davvero, ed è Giulia che fa wakeboard al tramonto, il mare piatto come una tavola, lei pare uno scricciolo in mezzo al nulla, ma plana divinamente e quasi mi commuovo nel guardare questa leggerezza saltare sulle onde.
Dico brava, brava, brava, poi bacio Giorgio sulla testa, che tengo stretto in braccio mentre il gommone vira, anche lui è rapito da questa grande sorella, la guarda con  il solito trasporto e, senza dire una parola, applaude.