venerdì 22 luglio 2016

GIRLS

Si chiamano Giulia, Beatrice, Caterina, Elli e Letizia, Benedetta e Daniela, Alice, Francesca e Alessandra, Elena, Beatrice, Maria Vittoria e Giorgia, sono mia mia figlia, le sue amiche del cuore, le nipoti, le amiche delle nipoti, le ragazze di via Baracca,  le nipoti acquisite, e tutti, più o meno,  hanno orbitato a turno sulla casa di Riccione, quella presa per Giorgino, quella del: 'la prendiamo solo in luglio?' 'ma no, facciamo anche giugno, tanto quando c'è....'
Hanno fatto e disfatto valigie, noleggiato biciclette, mangiato in spiaggia, al grottino, al baretto delle fornarine, hanno comprato costumi, magliette, cover, se le sono scambiate con gusto, insieme a trucchi, piastre per capelli, consigli e abbracci.
Ho raccolto vestiti da terra e sbattuto letti pieni di sabbia, brontolando del disordine ed altre cose da madri pedanti, come la crema protettiva, gli orari serali, l'ossessione del telefono; ho proibito  una gita a rimini in biciletta,  l'uso di snapchat, ed un top troppo corto persino per delle tredicenni, le ho seguite con il trova iphone, me ne sono vergognata per circa quindici secondi, poi mi sono nascosta dietro lo scudo delle responsabilità genitoriali.
Hanno litigato, fatto pace, dormito poco, riso molto,  visto albe, fatto video, postato foto, frasi fatte, e qualche ricordo di questa adolescenza, che spero amino, apprezzino, rispettino e capiscano.
Le ho sbirciate da una porta del bagno lasciata socchiusa, mentre si mettevano eye-liner, un po' di blush (ma non si chiamava fard?) rossetto poco, grazie al cielo... ed ho provato ad ascoltarle, ma parlano troppo veloci, con un gergo che un po' sfugge, perlopiù di vestiti, telefoni, e youtuber.
I discorsi, quelli seri, quelli semi segreti, non li fanno in bagno, con una porta socchiusa ed una madre o zia che origlia, hanno quella beata presunzione di essere le prime adolescenti della storia, mentre sono solo le prime ad avere instagram, che, probabilmente, fa già la differenza. 
Che dire? Le ho trovate belle ed insopportabili, tenere e antipatiche, leggere e pesantissime, ho individuato le bombe ad orologeria che nascondono in tasca, nella cover del telefono, tra i nodi dei capelli,  e che, prima o poi, esploderanno, ne ho avuto anche una certa paura, ma solo nei fine settimana, per il resto erano affidate ad una placida ed estatica nonna, composta e salda come non la ricordavo, giovane, bella e dolce come è sempre stata.
La verità è che le ho invidiate pazzamente, se si può chiamare invidia la nostalgia dei quattordici anni, del prepararsi in bagno tutte insieme, di scambiarsi vestiti, rossetti, sorrisi.
Le ho amate di più, per l'energia e la bellezza che hanno addosso, per la vita che hanno davanti, per la dolcezza con la quale condividono tutto, tra loro e col resto del mondo.
Mi sono concessa il lusso di assorbire un po' di questa  gioia, perchè vivere di fianco a loro è contagioso, respirare la setssa aria frizzante è un privilegio prezioso, che dà un po' di senso a tutto il resto, al lavoro, alla fatica,  anche a questi trentotto gradi, e a questa arietta serale che pare un phon.
Stasera la principessa torna a casa, da domenica saranno le nostre vacanze, io, non vedo l'ora, lei, probabilmente è già insofferente ancora prima di partire, e, per quanto si ostini a non crederci, tredici anni li ho avuti pure io, anch'io ho lasciato riccione ed amiche per viaggi più noiosi con mamma e papà.
Se sarà brava ed accondiscendente le svelerò un  paio di segreti per sopportare:genitori, fratello frignone, caldo, vento, sabbia, solitudine e noia ... sperando che una volta, almeno una in vita sua, si fidi me...