mercoledì 18 maggio 2016

NOBLESSE OBLIGE

Da dove comincio? dall'adolescente impazzita che prende cinque in geometria, vuole di colpo cambiare amici, sport, scuola, forse famiglia? dal bambino che non parla, non mangia, vive per scappare in bagno a tirare lo sciacquone, prende il mio telefono e chiama probabilmente il Giappone in cerca di qualcuno che capisca la sua lingua? Da un marito principe musone, che si sta facendo crescere barba e capelli, e sembra portare sulle spalle il peso dell'umanità intera? dall'inadeguatezza che sento ormai prendere piede e forma nelle mie giornate di mamma, moglie, figlia, scrittrice, architetto, che a forza di cambiare cappello non so più chi sono e cosa faccio?
Faccio tutto, in fretta, probabilmemte male, infatti mia figlia non mi dà retta, quello che scrivo viene cestinato, il lavoro è sempre indietro, il matrimonio regge, ma per miracolo, o inerzia che sia.
Insomma un bel periodo, come ce ne sono tanti, come capita ai più, ma quando capita a te, sembra quasi surreale.
Così mi sveglio, verso le sei, nonostante il sonno, e penso....penso che ho una gran voglia di vedere la mia psichiatra, abbandonata da anni, ma che forse, adesso, meriterebbe una visitina, così, solo un piccolo rinforzo, una spintarella, un'inizione di fiducia, o quel che è.
Penso che sia normale, fa parte della vita di tutti: momenti più o meno concitati, più o meno faticosi, più o meno negativi, quando credi di aver sbagliato tutto, che dovevi fare lettere, o storia, o filosofia, e provare a fare la giornalista, la scrittrice, ma a vent'anni, con più energie, più chances, più fiducia, non ora, a quarant'anni con marito,  due figli  un cane, una casa, ed un tempo che non basta mai.
Poi le riflessioni delle sei del mattino, insidiose, si infilano ovunque, ti trovano scoperta, stanca, basta un piede fuori dal lenzuolo, e ti entrano dentro, tanto che alle otto, quando comicia la giornata, quella vera, sei già uno straccio.
Scusate, sfogo serale di una giornata surreale, perche tutti, o almeno credo, speriamo che la fatica, il sacrificio, le corse, l'impegno siano proporzionali al risultato, e quelle sere, questa sera, quando così non è, e sei sola, a casa, finisce per prenderti una gran malinconia, uno sconforto irrazionale e forse stupido.
Ma tant'è,  soluzioni poi ce ne sono, quindi niente drammi, intanto prenoto il traghetto per la sardegna che fa subito allegria, poi mi iscrivo alla corsa delle 5 30, che allegria ne fa un po' meno, però fa tanto giovane, domani chiamo maria, la psichiatra, che male non fa, magari poi basta daniela, che costa anche meno, intanto per superare la nottata, apro uno bottiglia di rosso, ma nooooo! neanche il tappo di sughero! ho comprato un rosso con il tappo a vite, che la tristezza si faccia avanti, alzo le braccia e mi arrendo.... il tappo a vite no, ma cosa ho comprato? E' vero, nell'inadeguatrezza generale, neppure il vino so comprare... almeno ci fosse il principe, lui almeno arriva sempre con un bellavista..., noblesse oblige,  che ci volete fare..