martedì 25 giugno 2019

MATEMATICA PASSIONE

Era un vita che aspettavo questo momento. Niente di eclatante, non temete. Ho soltanto passato un paio d’ore a fare matematica con mia figlia. Equazioni di secondo grado, disequazioni, sistemi a due incognite, costanti, grafici.
Lo so, rischio molto, ma non vedevo l’ora di rimettere un’equazione sugli assi cartesiani.
E’ chiaro che non sto bene, che il senso di benessere procuratomi dalla risoluzione di un problema di analitica, non è un buon segno, che sperare di trovare una x che tenda all’infinito ha qualcosa di insano. Lo so.
Quello che non so, è da dove venga: forse un problema irrisolto di gioventù, qualcosa che appartiene alla terza liceo, per forza, quando la mia professoressa leggeva il libro di trigonometria, seduta alla cattedra, con voce monocorde, poi alzava gli occhi e diceva: avete capito? No.
Fu un professore magico che dava ripetizioni ad aprire quel mondo lì, della matematica, e lo fece con grande potenza e passione. Tanto che mi è rimasta appiccicata addosso.
Torniamo a oggi, a una madre e una figlia sedute al tavolo a risolvere problemi: la madre è po’ piena di sé, spocchiosa forse, la ragazzina ha talento, ma non si applica.
La madre dice: “facciamone un altro”, la ragazza risponde piccata: “senti fallo tu se ti diverti tanto, io sono stanca.”
Lei si vergogna e posa la penna, ma in effetti avrebbe voluto proseguire.
La conclusione infelice del pomeriggio è stato un quattro e mezzo nella verifica, e, come giustamente aveva sottolineato, tempo prima, la ragazza, che ribadisco, ha talento: sapere fare una cosa e saperla insegnare sono due cose diverse. Chapeau.
In ogni modo siamo finite su skuola.net e devo ammettere che ho qualche perplessità su un sito che organizza ripetizioni e scrive scuola con la K, ma andiamo avanti, le ultime persone che hanno dato lezioni di fisica in casa nostra hanno tutte trovato un lavoro serio in qualche azienda, cosa che dà da pensare, e anche qui soprassediamo, iscriviamoci a questo sito e incontriamo Giacomo C. Diamo il beneficio del dubbio a Giacomo C. che dopo due ore di ripetizioni esce dalla stanza di Giulia, mi saluta, facciamo un paio di convenevoli sulla scuola, finché lui si gira verso di lei e chiede: “che classe fai tu?”
Cioè?
In due ore l’argomento scuola classe programma non è neppure stato sfiorato? vi siete buttati direttamente sulle leggi della dinamica??? Faccio la battuta, nessuno ride.
Com’è serio Giacomo C. Speriamo che sia almeno laureato.
-Tranquilla!-dice Giulia- la laurea la controlla skuola.net.-
-Certo. Come no? Cambiamo argomento, Come sono andate le Invalsi?-
-Tanto non fanno media-
-Ho capito, ma come sono andate? -
-Matematica abbastanza bene, italiano così così, c’erano delle parole che non ho mai sentito.-
-Tipo?-
-Scelba-
-Tranquilla.Non la so neanch’io. E poi?-
-E poi un nervoso! C’era un esercizio sul CQ e ho scritto taccuino con la C, accidenti!-
-Ma taccuino si scrive con la C.-
-Ah davvero? Meglio allora, uno l’ho fatto giusto.-

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