giovedì 4 giugno 2015

UN PO' DI LENTEZZA

Le certezze della vita sono poche, però,  che giugno sia in assoluto il mese più bello dell'anno, è una delle mie.
Adoro le giornate lunghe, la festa della repubblica e ponte annesso, il buonumore che porta l'inizio dell'estate, e, soprattutto, la semilibertà che raggiungo catapultando i bambini al mare, affidati alle cure affettuose della nonna, ai bagni Mario, ed alla via Francesco Baracca, lato ferrovia, nella mia personalissima storia ed infanzia, sinonimo di felicità.
Abbiamo inaugurato la stagione riccionese in un weekend tumultuoso ed affollato, avanti e indietro sull'A14, con una nipote che faceva la Comunione, Giorgino con la febbre a trentanove, ed una dodicenne attaccata all'ipad per seguire i playoff del Bologna calcio.
Ho passato tre giorni chiusa in casa, con una scimmia addosso, la testa pendula, gli occhietti lucidi, ed il broncio di suo padre, pensando che, no, non sarei mai riuscita a lasciarlo lì, nemmeno per tre giorni, sebbene con quella santa di mia madre, oppure, l'avrei lasciato, ma con indicibile sofferenza, come se lasciassi un dito, od una mano.
Invece eccomi qui, immersa in un silenzio ed in una solitudine che avevo perfino scordato, una birretta ed un sacchetto di patatine, praticamente il paradiso...
Questa casa senza Giorgio  sembra leggermente strana, leggermente vuota, leggermente quieta, e nostante lui sia il mio dito, la mia mano, il mio avambraccio, la mia spalla, e tutto il resto di me, oggi questa leggerezza la benedico, perchè mi ha lasciato disegnare, scrivere, guardare la tv, leggere....
Eppure ero tornata a casa per lavorare, ed ho combinato poco o nulla,  stregata da un guizzo di libertà, padrona di casa mia, per una volta dopo sedici mesi, padrona del mio tempo e di un po' di lentezza....
Però domani corro, corro dalla mia bestiolina che è riuscita a dire 'mamma' per telefono, piccolo mascalzone spaccacuore, e lascio qui l'altra bestiaccia, la dodicenne scorbutica e ruvida, che non viene al mare perchè ha una festa, due feste, tre feste, i gavettoni e chissà che altro,  che mi ha fatto intravedere seriamente la distanza di dieci anni, e mi prospetta un futuro incerto e ballerino, un ping pong tra festine di asilo e prime uscite serali, una giostra impazzita tra pagine piene di vocali tremolanti e versioni di latino.... ci sarà da divertirsi... almeno spero.






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